Lunedì, 16.12.2024

Ottimo mixX

Il menu di Sarah Madritsch dell’Igniv Bar di Zurigo ha vinto il titolo di «Best Bar Menue» agli Swiss Bar Awards. L’orgogliosa vincitrice racconta la ricetta del suo successo.

Cosa rende il suo menu da bar il Migliore della Svizzera?
Utilizziamo i migliori ingredienti, tutti prodotti di stagione e concordiamo l’offerta e il menu con la cucina. Se c’è qualcosa che avanza in cucina o che non viene più utilizzato, cerchiamo di inserirlo nel menu del bar. Riserviamo grande valore alla sostenibilità ed evitiamo gli sprechi alimentari, anche per quanto riguarda le bevande e i superalcolici. Come se non bastasse, ogni tre mesi cambiamo il menu del bar e lo arricchiamo di nuove creazioni stagionali così da offrire agli ospiti una varietà sempre nuova di drink e di piatti da provare. Abbiamo anche un’ampia selezione di champagne, cinque dei quali sempre disponibili anche in mescita. I nostri snack da bar provengono dalla cucina premiata con 2 stelle Michelin. L’idea di questo menu si basa su forme, colori e sapori, la grafica del menu mostra e sottolinea gli aromi e i sapori dei vari drink.

Cosa è importante quando si compone il menu di un bar?
Investo ogni volta molto tempo nella Ricerca e nello studio degli ingredienti di stagione da utilizzare per i drink. Poi misceliamo e assaggiamo i drink con tutta la squadra fino a quando non abbiamo trovato il giusto equilibrio e il sapore perfetto. È poi importante che i tempi per la preparazione del drink restino accettabili e che gli ospiti capiscano facilmente il modo in cui è stato fatto e gli ingredienti che contiene.

Quale ruolo hanno i trends?
Sono importantissimi! Sono in continua evoluzione e per questo è necessario seguirli e restare sempre al passo. I drink a basso contenuto alcolico e i mocktail sono ancora molto gettonati. Al momento abbiamo in menu cinque drink a bassa gradazione alcolica, che in proporzione agli altri sono in effetti un po’ troppi. Ma i clienti ce li domandano. Molto in voga sono anche i drink con clear-ice e quelli minimalisti, ovvero i drink con ghiaccio trasparente e con pochi ingredienti.

Quanto conta la creatività personale in questo lavoro?
Naturalmente è importante. Non sempre però riusciamo a essere creativi a comando: ci sono momenti in cui è più difficile. Se non riesco ad essere abbastanza creativa, mi prendo una pausa. Altrimenti non vado avanti e non riesco a trovare buone ricette.

Com’è diventata una bartender? È sempre stato il suo sogno?
No, per niente. Sono entrata in questo mondo per puro caso. Tutto è iniziato a Bangkok, dove sono le mie radici. Ho Osservato i bartender e ho pensato: «Che figo come lavorano!». Così ho fatto domanda per il mio primo lavoro in un bar. Non ho fatto un apprendistato tradizionale: ho imparato dai professionisti, che mi hanno insegnato e sostenuto molto, insomma il classico learning by doing.

La vittoria del concorso «Best Bar Menue» è un successo strepitoso. Che conseguenze avrà in futuro sul suo lavoro il fatto di avere ora i riflettori puntati?
La vittoria ha un grande significato per me, mi dà una certa soddisfazione e mi conferma che molte delle scelte che ho fatto sono state giuste. E naturalmente mi motiva anche a continuare sulla mia strada: i miei sforzi sono stati ripagati. Il premio per il miglior menu da bar che ho ricevuto è per me anche la degna conclusione del mio periodo da Igniv dato che a fine anno lascerò il bar per concedermi una pausa creativa.

SARAH MADRITSCH
Età:
29 anni
Drink preferito: Old Fashioned
Cucina preferita: cucina tailandese
Hobby: camminare, ascoltare musica, mangiare fuori con gli amici e la famiglia

Testo: Christa Wettstein
Foto: Steven Kohl